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Educazione sentimentale: il dialogo emotivo per una società sana e vitale

Lug 1, 2025 | crescita personale, problemi genitori figli, problemi individuali, psicologia e quotidianità

Barbara ha come vicini una famiglia con un figlio adolescente. Spesso si ritrovano insieme nel cortile per condividere qualche ora in compagnia insieme ai propri figli maschi. Il figlio adolescente della vicina si è da poco “fidanzato” con una ragazza molto giovane. Barbara sta notando un comportamento poco rispettoso di questo ragazzo, che non le piace affatto come un assiduo controllo su tutto (anche il cellulare), la critica quando si veste come non vorrebbe, pretende che lei (la sua fidanzata) passi il suo tempo solo con lui trascurando le sue amiche. Barbara vorrebbe intervenire, vede che in questo rapporto c’è qualcosa di patologico che la ragazza subisce e non riusce a respingere.Barbara teme che questi atteggiamenti impropri possano influenzare anche il comportamento dei suoi figli. Mi chiede dei consigli.

Puoi trovare i miei consigli nel video e nel testo appena sotto.

Per fare una domanda al Dott. Tiziano Grosso basta mandare un’email all’indirizzo tizianogrosso@psycopraxis.eu oppure prenotare un appuntamento gratuito.

EDUCAZIONE SENTIMENTALE: IL DIALOGO EMOTIVO PER UNA SOCIETA’ SANA E VITALE

Sempre più spesso i giovani manifestano un’incapacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni.

Le emozioni permettono di stabilire una relazione affettiva, sentimentale e sessuale con l’altro/a.

Non saperle riconoscere e non riuscire a gestirle confonde i rapporti interpersonali anche quando sono sani e piacevoli..

E’ una problematica che investe in modo trasversale tutta la popolazione e non soltanto quella giovanile: i giovani in particolare pagano un prezzo più alto perchè non hanno memoria di esempi positivi dai genitori e parenti.

Non c’è stato un confronto sulle emozioni.

E’ una catena di incomprensioni e ignoranza che si trasmette di generazione in generazione.

C’è purtroppo una serie di conseguenze: il diffondersi di fenomeni di isolamento giovanile, di violenza di gruppo tra minori e tra età diverse; di rapporti conflittuali in famiglia, di ansia da prestazione sessuale diventa la normalità.

Si torna a parlare della necessità di educazione sentimentale in concomitanza ai fenomeni di cronaca e ai delitti efferati di femminicidio.

L’attenzione e la preoccupazione verso i propri figli, adolescenti e non, la riscontro tutti i giorni dalle persone che si rivolgono a me.

 

Quindi ecco alcune riflessioni che voglio fare con Barbara.

 

1. L’importanza dell’educazione affettiva, emotiva e sessuale per costruire una società migliore cioè l’urgenza di una educazione sentimentale tra i giovani

Per migliorare le relazioni sentimentali ma anche qualsiasi tipo di rapporto interpersonale, in quanto dobbiamo imparare di nuovo a vivere insieme in armonia.

E’ un tema complesso e vario perché appunto non riguarda soltanto la sfera privata della persona ma anche quella pubblica.

La gestione delle nostre emozioni non è solo affare personale ma un interesse collettivo.

E’ compito della famiglia, dei genitori, sensibilizzare i figli sull’auto-consapevolezza nei confronti delle loro emozioni, e allo stesso tempo i genitori stessi dovrebbero essere “formati” da istituzioni, insegnanti e figure professionali idonee a parlare di questo argomento.

L’educazione sentimentale andrebbe affrontata su più fronti.

 

2. La presenza della famiglia nell’educazione sentimentale dei figli

Quando percepiamo dentro di noi sensazioni ed emozioni come ansia, rabbia, gelosia, innamoramento, vergogna dobbiamo essere consapevoli che potremmo reaggire con azioni spesso incongrue suggerite o “copiate” dalla società in cui viviamo.

Il figlio della tua vicina è geloso della sua ragazza ma nessuno in famiglia gli spiega come gestire il proprio stato emotivo e il giovane copia il comportamento sociale più diffuso tra i suoi coetanei : gelosia, supremazia e violenza.

I genitori del ragazzo superficializzano questi fatti perché nessuno li ha guidati, a loro volta, nella comprensione delle proprie emozioni e sentimenti.

Insomma una catena che si riproduce e si ripete sempre uguale e ignorante.

La famiglia invece è il primo luogo dell’esperienza di vita e dove può nascere una discussione vera e profonda su noi stessi.

I genitori non hanno gli strumenti ma spesso manca loro la voglia di affrontare un dialogo e delegano questa responsabilità al caso.

Non dare importanza alle emozioni dei figli genera un cortocircuito di frustrazione che mina alla base la stessa famiglia.

Da qui nascono i comportamenti prepotenti e prevaricanti anche nelle fasce di età più giovani.

Sensibilizzare le istituzioni a generare percorsi di educazione sentimentale può aiutare a creare anche figure genitoriali consapevoli e presenti nella vita dei figli. Ben vengano tutti le attività di sensibilizzazione.

 

3. La presenza delle istituzioni e della società nell’educazione sentimentale dei giovani

Oltre alla famiglia, sono la società e le istituzioni che devono costruire un dialogo in merito all’educazione emotiva dei ragazzi.

Per un giovane avere la possibilità di parlare apertamente delle proprie difficoltà a gestire le relazioni è di cruciale importanza: quindi parlarne a casa con i propri genitori e a scuola con educatori interni psicologi.

La scuola dovrebbe essere il luogo del dibattito e del confronto.

Lo scopo è quello di non lasciare da soli i giovani ma accompagnarli nell’elaborazione delle loro emozioni con esempi virtuosi.

Il rischio ulteriore è quello che essi cerchino risposte su sesso e affettività su internet esaltando la pornografia.

A scuola c’è poi anche la lettura dei classici che può aiutare a riconoscere sé stessi in quanto la letteratura provoca un incessante discorso critico su di sé, sulle relazioni, sulle emozioni che rimangono immutate nel tempo.

L’educazione sentimentale ci può insegnare ad essere consapevoli per poter scegliere il comportamento giusto per vivere in una società più umana.

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Chi sono

Sono Tiziano Grosso e lavoro da più di 30 anni come psicologo e psicoterapeuta a Perugia e Spoleto. La mia soddisfazione più grande è vedere la gratitudine e la gioia di vivere dei miei clienti dopo che abbiamo affrontato e risolto insieme i problemi che tanto li preoccupavano. Scopri di più sul mio lavoro!